Federica Santi all'Audace Verona: "Qui per diventare una giocatrice migliore". Ora la Kick Off: "C'è fiducia"

Federica Santi all'Audace Verona: "Qui per diventare una giocatrice migliore". Ora la Kick Off: "C'è fiducia"

Una classe 1995 a far da chioccia. Lo strano caso di Federica Santi, la più “anziana” del roster rossonero a soli 29 anni, la dice lunga sul progetto di un’Audace Verona che fa della programmazione nel tempo il punto numero 1 del suo statuto societario.
“Quando ho parlato con la dirigenza, pensavo di aver capito male: davvero l’età media è così bassa? Ricordo ancora le prime partite con la “Calci mamme”, in cui erano tutte più grandi di me, e - invece - ora gioco con compagne che hanno esattamente l’età in cui ho iniziato. Per sdrammatizzare, ho deciso di marchiarmi: quel 95, ora, lo porto anche sulle spalle”.

Una condizione alla quale abituarsi, da far quadrare in un certo senso. Un po’ come fa sul posto di lavoro come “compliance specialist”: quando qualcosa non è conforme, lei la mette a norma di legge. “Strano che io riesca bene in questioni di logica, perché in realtà vado pazza per tutto ciò che è arte. A pensarci bene, anche il futsal mi permette un certo equilibrio negli opposti: c’è sì la logica degli schemi, ma anche la libertà di poter creare”. Ed è così che Santi ha già trovato il modo di firmare la sua prima rete in Serie A, contro la Women Roma per giunta, più un assist per Maretti nell’ultima gara col Bitonto. “Non è stata chissà quale giocata, ma ho intuito l’errore, ho rubato palla e l’ho buttata dentro. Non vedevo l’ora che arrivasse quel momento. Come dicevo prima - continua Santi - siamo un gruppo inesperto: saremmo tutti felici se i risultati arrivassero da un giorno all’altro, ma sappiamo che dobbiamo avere pazienza”.

Contro le pugliesi (e senza Püttow), comunque, si è vista già un’Audace più pronta. “Di sicuro la sconfitta non è stato ampio come nelle due partite. Ora ci aspetta la Kick Off e potremo contare sul ritorno del capitano, la nostra vera guida fuori e dentro il campo, per cui sono fiduciosa”. Ci sta proprio bene, Santi, in rossonero. “Col Boca Junior avevamo costruito un bel gruppo, ci teniamo in contatto ancora oggi, ma allo stesso tempo avevo voglia di cambiamento. Certo, tra lavoro e impegni quotidiani, non pensavo sinceramente ad una Serie A, ma quando ho ascoltato la proposta dell’Audace, tutte le altre hanno perso valore. Ci ho provato e posso dire di avere trovato un ambiente che mi ha permesso di capire cosa significhi giocare seriamente, in più ad alti livelli. E questo sarà da stimolo per diventare una calcettista migliore”.

*foto Kendji Visuals
Redazione C5 Live