Due settimane fa era sugli spalti del PalaBadiali per assistere alla gara tra Okasa Falconara e Cagliari, il sabato successivo era in campo contro il Montesilvano con la maglia numero 8 delle falchette. Questa è la storia di Margherita Meschini, classe 2009 cresciuta nel Grottaccia e, da pochissimi giorni, nuova Citizen a disposizione di Giulia Domenichetti.
MESCHINI - “Passare dalla tribuna alla panchina - racconta sorridente - è stata un’emozione bellissima, così come vedere il campo e le ragazze da un’altra prospettiva”. Non più spettatrice, ma compagna di squadra. “Da qualche anno seguo il Falconara in trasferta, tramite le dirette video, e dal vivo, quando giocano in casa. Vestire questa maglia è un sogno che si realizza”.
Un traguardo vissuto in due: da una parte Margherita e dall’altra chi le ha permesso di muovere i primi passi nel futsal, Tiziano Cimini. “Quando ha saputo della mia convocazione, si è commosso e mi ha dato una pacca sulla spalla. Mi ha sempre ripetuto che un giorno ci sarei arrivata, ha sempre creduto in me. Il mio obiettivo principale è migliorare e cercare di dare sempre il massimo, senza arrendermi di fronte alle difficoltà. Ringrazio ancora una volta Tiziano e tutte le mie compagne del Grottaccia che mi sono state sempre vicino e sono state le prime a esultare per me, spero che un giorno anche loro potranno vivere questa bellissima esperienza”.
CIMINI - Che strani giri fa il futsal. Il 15 giugno del 2025, Tiziano Cimini ha avuto una giornata pienissima: prima il torneo di Tortoreto, poi il ritorno a Cingoli per assistere alla partita del figlio maggiore e poi… pazza l’idea. “Io torno in Abruzzo per la finale scudetto, chi viene con me?”. Così, in meno di due ore, Cimini, Meschini e altri 5 tifosi delle falchette si sono ritrovati al Pala Giovanni Paolo II per il trionfo dell’Okasa Falconara: 4-3 al cardiopalma contro il favorito Pescara. “Il mio sogno è vederti qui”, sono state proprio queste le parole di Tiziano a Margherita mentre le falchette si cucivano sul petto il tricolore. Quattro mesi dopo, quello scricciolo sportivamente innamorato di Isa Pereira ha festeggiato l’esordio in Serie A. “Non è stato facile scegliere tra la gara di mio figlio con l’Under 17 del Grottaccia e il debutto di Margherita col Falconara, ma - sorride - alla fine il legame di sangue ha prevalso. Che ragazza è Margherita? Dolcissima, fortemente critica con sé stessa, sempre positiva verso gli altri. Caratterialmente è ancora un po’ insicura, ma ha qualità enormi che la porteranno a emergere. Col Falconara troverà la giusta forza mentale per correre dietro a tutti i suoi desideri: sono felice che sia alla corte di Marco Bramucci, a lui devo quasi tutto quello che ho fatto nel futsal”.
Sono trascorsi 20 anni dalla fondazione del Grottaccia 2005 e Cimini - anche appassionatissimo di calcio, socio dello Juventus Club di Cingoli e abbonato full allo Juventus Stadium - ha ancora la stessa passione di un tempo. “Abbiamo iniziato dalla Serie D, poi la C2, la vittoria degli spareggi di C1 e la Serie B in un paese di 500 abitanti appena. Eravamo intimoriti dal grande salto, ma Bramucci - con la sua capacità di trovare soluzioni semplicissime in mezzo a mille problemi - è stato un punto di riferimento per noi: il suo amore per il pallone a rimbalzo controllato è totale, ha dedicato tutto al Falconara e a questo sport in generale. Che sia maschile o femminile, se nelle Marche c’è un movimento incredibile, è in gran parte merito suo”.
Seguendo le orme delle Citizens, il Grottaccia ha aperto le porte al femminile. “Quando abbiamo iniziato l’attività di base, al momento delle iscrizioni avevamo una sola bambina. Poi sono diventate 7-8 e abbiamo deciso di formare l’Under 15: sono stati due anni in cui ci siamo divertiti tantissimo, prima che i numeri scendessero. In tanti mi hanno chiamato per Margherita, ma sono felice che abbia scelto di crescere col Falconara. Il suo sogno ora è anche il mio”.
Anita Ferrante