Real Grisignano-Hurricane, Valeria Ranzato chiede il bis: "Giocheremo come abbiamo fatto in Coppa"

Real Grisignano-Hurricane, Valeria Ranzato chiede il bis: "Giocheremo come abbiamo fatto in Coppa"

Il Real Grisignano lo ha studiato (e poi battuto in Coppa Italia), ma mai dare nulla per scontato quando si parla di derby, ancor di più se contro una delle formazioni che ha maggiormente stupito nella passata stagione: il Futsal Hurricane.
“In primo luogo - esordisce Valeria Ranzato - ci sarà la sana rivalità territoriale. E poi avranno voglia di riscatto, la stessa che in fondo abbiamo noi dopo due ko di fila. Mi aspetto tanta aggressività in campo, ma stiamo lavorando bene e penso che abbiamo buone possibilità di replicare la prestazione di qualche settimana fa”.

Primi passi nel futsal per la laterale blaugrana, arrivata al pallone a rimbalzo controllato dopo tanti anni di pallavolo e di calcio, al quale arriva grazie al “pressing” del fratello. “Avendo 13 anni più di me e profonda conoscenza dello sport in generale, probabilmente ci ha visto lungo. Intorno ai 12 anni, ho cercato una squadra (il Gordige Calcio, n.d.c.) e ho iniziato: mamma ha borbottato un po’, a papà tutto sommato andava bene. A me, invece, piaceva tantissimo e, dopo un po', ho scelto il calcio come unico sport”. Col Padova la sua storia più lunga: 8 stagioni insieme. Ma, quando vicissitudini societarie hanno portato il gruppo a sfaldarsi, anche Valeria ha cambiato strada. “Ammetto di aver sempre avuto una sorta di pregiudizio nei confronti del futsal: per me era un’attività da fine carriera, ecco. Avrei avuto tempo per provarlo, ma ad un certo punto la curiosità ha preso il sopravvento e ho dovuto ricredermi: è uno sport dinamico e intenso. I cambi continui ti permettono di entrare e dare tutto, senza bisogno di gestirsi. Proprio come piace a me”.

A calcio a 11 era un “medianaccio”. “Ora… pure - ride Ranzato -, nel senso che quando c’è da usare il fisico o c’è bisogno di cattiveria agonistica, non mi tiro indietro. Ma penso che la grinta serva sempre: nel calcio, nel futsal e nella vita”. Da agosto, veste la 4 del Real Grisignano. “Un numero pari, mi piace pensare che sia piazzato. Alla corte di Azzolin ho trovato un ambiente familiare, ma si capisce subito che c’è voglia di fare sul serio. Il gruppo? Sono sempre stata io ad aprire la porta alle nuove, pensavo che trovarmi nella situazione inversa fosse complicato. Ma anche in questo caso mi sbagliavo: non mi sono mai sentita un innesto, ma semplicemente una di loro”.

La suola, intesa come stop o come gesto tecnico della “suolata”, ormai è entrata anche nei suoi sogni notturni. “Ma bene così - carica - perché voglio migliorare al punto da confondermi con chi gioca da anni. Sono pronta a reinventarmi, mi serviva proprio questo. E poi voglio creare nuovi legami anche fuori dal campo: di solito tendo ad essere introversa, ma non ce n’è bisogno con tante belle persone attorno”.


*foto Serena Trevisan
Redazione C5 Live